GICCA-PALLI STELIO
CORPI ESTRANEI VOL.1
Barcode: 8015948305331 / Cat: HKPP1407 / 1 CD / Label: HELIKONIA
Poco più di quaranta anni or sono una piccola grande storia cambiò il corso della canzone d’autore romana. Amici fin dai banchi di scuola delle elementari, Edoardo De Angelis (il grande) e Stelio Gicca-Palli (il piccolo) danno vita al duo Edoardo e Stelio e insieme cominciano a scrivere canzoni. Ben presto il duo approda al FOLKSTUDIO, il tempio della musica popolare e d’autore della capitale. Tra le canzoni Di Edoardo e Stelio quella che riscuote maggior successo è Lella: in dialetto più o meno romanesco la canzone narra di un omicidio (oggi si direbbe: un femminicidio) commesso da un uomo abbandonato, per di più con noncuranza, dalla sua amata. Le canzoni del duo interessarono gli “addetti ai lavori”; Edoardo e Stelioottennero un contratto con la Valiant (etichetta satellite della RCA). Lella venne scelta per essere presentata al Cantagiro del 1971, ove riscosse un grande successo. E una notevole risonanza mediatica. Tanto da attirarsi l’attenzione arcigna delle istituzioni dell’epoca (il 1971) che esercitarono pressioni perché non venisse diffusa nei canali tradizionali: forse perché il protagonista della ballata, protervamente, dichiara di non pentirsi del malfatto. E infatti la canzone ebbe, agli inizi, una diffusione quasi clandestina, fino a che non venne proposta da cantanti e gruppi di grande notorietà (tra gli altri: la Schola Cantorum, i Vianella, Lando Fiorini). Il trauma fu grande e il duo si sciolse. Edoardo De Angelis volle insistere e proseguì con fortuna la sua carriera di cantautore solista. Stelio Gicca-Palli si mise a fare tutt’altro mestiere: quello dell’avvocato. Sempre, però, con la testa a quella musica che componeva, suonava e cantava al Folksudio. Normalmente comprò un pianoforte e si mise a comporre, con rilassatezza, canzoni; che poi, normalmente, proponeva gli amici nei salotti. Nel 2013 entra in uno studio di registrazione per mettere su nastro il suo primo disco solista. Un disco che, nonostante la tendenza corrente della rivalutazione della “scuola romana” della canzone, non vive di rendita ma risulta più attuale che mai. Arrangiamenti curati che si muovono tra pianoforte, chitarra e percussioni e, in taluni casi, con movimenti orchestrali, e con testi che rifuggono dagli stereotipi in voga. L’album contiene dieci pezzi nuovi oltre, come piccolo omaggio al passato, una rivisitazione in chiave pianistica di Lella.