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DUO AETNEO

ROTA, FUGA, MUSUMECI: PER VIOLINO E PIANOFORTE

Barcode: 3616842233277 / Cat: TRP-CD0074 / 1 CD / Label: TRP MUSIC

Uno sguardo al passato. È quello che rivolge una parte della musica strumentale italiana, subito prima della Seconda Guerra mondiale e ancora alla fine del secolo, scevra da ricerche linguistiche d’avanguardia da cui si tiene a distanza: un percorso che parte da lontano, dalle riscoperte della ‘musica antica’ auspicata dai compositori della generazione dell’Ottanta, e che da questi procede, per li rami, forte di una tradizione incontaminata e apparentemente incorrotta. La persistente scelta di una forma come quella della sonata, formalizzata e valorizzata almeno due secoli prima, appare spia luminosissima di un ‘ritorno all’ordine’ che, appena pochi anni prima, trovava riscontro nella fedeltà figurativa del movimento del “Novecento italiano”. Questa scelta segna il camerismo di Nino Rota (Milano, 1911 - Roma, 1979), autore di un catalogo pressoché sterminato in costante dialogo non solo con il pianoforte, suo strumento di elezione, ma anche con altri, talora disparati organici strumentali. Le Sonate giovanili per viola e pianoforte e per violino e pianoforte schiudono orizzonti di straordinario impegno con la famiglia degli archi. La seconda, in particolare, viene composta nel 1936-37 e pubblicata poco più tardi per i tipi di Ricordi, nel 1939: dispiega un lirismo di straordinaria intensità espressiva, che l’autore esalta nell’aggettivazione dei tre movimenti: cantabile è infatti l’Allegretto d’apertura, sostenuto il rapinoso Largo intermedio, fino all’Allegro conclusivo, pagina di limpido slancio nel sontuoso equilibrio delle parti. Dedicata al pianista Guido Agosti, all’epoca collega di Conservatorio dell’autore, è stata pagina prediletta da alcune blasonate formazioni cameristiche, tra cui quelle formate da Michelangelo Abbado e Gianandrea Gavazzeni o ancora da Sandro Materassi e Luigi Dallapiccola. Più appartata, anche la parabola artistica di Sandro Fuga (Mogliano Veneto, 1906 - Torino 1994) si inscrive nel solco di un neoclassicismo filtrato da una spiccata sensibilità melodica, nell’ambito di un’attività compositiva dalle spiccate finalità didattiche. Tra gli ultimi titoli di un catalogo di considerevole ampiezza, aperto ai generi di tradizione, la Sonata n. 3 per violino e pianoforte risale al 1989, insignita, due anni più tardi, del prestigioso Premio “Alice Psacaropulo” dalla critica musicale torinese. Imbocca, infatti, la via di un tardo-romanticismo che esplora una ricerca di colori d’impronta brahmsiana, per estinguersi nel franckismo vigoroso e intenso della chiusa, dominato dalla sostenuta perorazione di un violino, erede dei fasti di Ysaÿe. Quasi un percorso randomico eppur sapientemente calibrato, in cerca della purezza perduta. Tristezza, allegria, paura, coraggio, ansia, furore, rabbia, serenità, dolore, felicità, nervosismo, serenità, rimorso. Tutto questo e forse altro rappresenta “Venti Cinque Venti” op. 106, come un gioco di specchi, dove la vita è continuamente distorta, mai limpida ai propri occhi. Come il titolo stesso, nato solo per caso. Inizia a comporre la “sonata” il 20 maggio del 20’, e già dal titolo era destinata al suo doppio, al suo io, dove “il canto di dolore” formato da quelle semplici note che sono Mi, Re, Mi, La, Do, Si, la fanno da padrona.

  • Tracklist
    • Nino Rota - Sonata per violino e pianoforte
    • 01. I. Allegretto cantabile con moto
    • 02. II. Largo sostenuto
    • 03. III. Allegro assai sostenuto
    • Sandro Fuga - Terza Sonata per violino e pianoforte
    • 04. I. Mosso, amabile
    • 05. II. Berceuse: andantino
    • 06. III. Vivo
    • 07. IV. Assai lento, a piacere
    • Matteo Musumeci - Venti Cinque Venti, Op.106*
    • 08. Primo movimento
    • 09. Secondo movimento
    • 10. Terzo movimento

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