MCBRIDE, CHRISTIAN

CONVERSATIONS WITH CHRISTIAN

Barcode: 0673203105027 / Cat: MAC1050 / 1 CD / Label: MACK AVENUE

Dopo essersi recentemente cimentato in una registrazione con la sua big band (The Good Feeling MAC 1053), lo straordinario contrabbassista Christian McBride presenta oggi un progetto diametralmente opposto, passando dalla dimensione corale dell’orchestra a quella intimistica del duo. In questo nuovo lavoro intitolato “Conversations with Christian”, McBride ci offre infatti 13 duetti realizzati con altrettanti artisti trai quali spiccano i nomi di Sting, Dee Dee Bridgewater, George Duke, Chick Corea, Eddie Palmieri, Russel Malone, Regina Carter e Roy Hargrove. Sebbene McBride sia come leader che come sideman avesse già registrato numerosi duetti, non aveva mai dedicato un intero album a questa particolare forma di incontro musicale. In questo lavoro, non solo McBride mette in piena luce le sue eccezionali capacità tecniche, ma esprime anche l’ampia gamma di stili che rispecchiano i suoi numerosi interessi: dalla varie sfumature del blues al gospel, dal bebop alle grandi pagine dell’ American Songbook, dalla musica latina al teatro. «Amo e apprezzo tanti stili e culture diversa» spiega McBride «Cambiare abito, passando da un progetto all'altro, ha sempre alimentato la mia attività. Io cerco di riunire insieme queste diverse influenze per dar vita ad un suono coerente». McBride aveva già valutato la possibilità di fare un progetto integralmente in duo alla fine degli anni Novanta, quando ha iniziato a lavorare per l’etichetta Verve. «In quel momento» ricorda il bassista «non mi sentivo pronto e non sentivo che era quello il progetto che volevo fare. Avevo altre cose in mente. Ma col passare del tempo ho avuto modo di realizzare altri progetti, mettendo insieme la mia band e sperimentando suoni diversi, così la mia attenzione è tornata ai duetti. Penso che il duetto sia una logica estensione della natura stessa del basso. Il basso è uno strumento ritmico, ma al tempo stesso melodico e armonico. Ciò lo rende lo strumento ideale per ogni sorta di duetto». In questo straordinario progetto McBride ha deciso di non proporre materiale originale poiché era convinto che ogni suo partner dovesse sentirsi quanto più possibile a proprio agio e dunque ha preferito basarsi sui brani dei diversi ospiti o su standards concordati insieme a loro. In ogni brano McBride ha saputo mettersi al servizio della musica, sviluppando innumerevoli soluzioni e idee. Il risultato è un album variegato, ma al tempo stesso coerente; un capolavoro che si afferma come una pietra miliare nell’evoluzione del linguaggio del duo.