VIXENTA
POLARITY
Barcode: 0301660560584 / Cat: 0301660560584 / 1 CD / Label: FLOWING DOWNWARD
È già con la splendida copertina che gli australiani Vixenta iniziano a comunicarci le atmosfere di questo “Polarity”, un disco completamente immersivo, freddo, malinconico, le cui eco sono tristi ed evocative. In attività dal 2010 dalle parti di Brisbane e nati come solo project, i Vixenta sono un duo composto da B. (tutti gli strumenti) e Moosh (voce), le cui coordinate musicali sono quelle del DSBM, che non disdegna capatine post-black e atmospheric e, nelle sue parti pulite, un afflato post-rock piuttosto evidente. Secondo full-length del duo, questo “Polarity” mostra senza dubbio molte sfaccettature, con episodi violenti ed epici, altri malinconici e pacati, trasportando l’ascoltatore attraverso disegni aspri e morbidi assieme. I brani sono costruiti con ottimi arrangiamenti, senza per forza andare a cercare qualcosa che stupisca per forza, passando tanto dai blast-beat e i riff indiavolati di “A Dream In Darkness” alle chitarre acustiche e incredibilmente pungenti di “Time Is Pestilent”, riportando alla mente nomi quali Alcest, Agalloch, ma anche (e non poco) i White Ward o in alcuni frangenti i Deafheaven di “Sunbather” (non manca qualche eco shoegaze). Un ascolto ben coadiuvato anche da una produzione scarna e ruvida, quasi lo-fi in alcuni momenti, che risalta nella genuinità del prodotto e che rende l’ascolto quasi live. Un brano come “When The Brightest Sun Casts The Darker Shadow” è decisamente interessante in tal senso, con una costruzione che sembra voler quasi cozzare con il black più tradizionale ascoltato a inizio disco e che invece fa si che tutto il concetto di “Polarity” ne esca ben ben bilanciato all’interno delle diverse soluzioni proposte (come anche l’inquietante chitarra di “Fall Of The Divine” non ha bisogno di alcun effetto per rendere l’atmosfera ‘black’). Prodotto decisamente valido, forse non consigliato ai blackster più oltranzisti, ma che renderà felice gli ascoltatori dal palato più vario.